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"La belva deve morire" di Nicholas Blake - Anno 1938

  • Immagine del redattore: manuelfigliolini
    manuelfigliolini
  • 28 lug 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

"20 giugno 1937. Ho deciso di uccidere un uomo. Non so chi sia nè dove viva. non ho idea di che aspetto abbia. Ma lo troverò e lo ucciderò. Perdona, gentile lettore, questo inizio così melodrammatico. Sembra l'incipit di uno dei miei romanzi polizieschi. Ma questa storia non sarà mai pubblicata, e il "gentile lettore" non è che una convenzione. No, forse non è soltanto una convenzione."

L'incipit di questo libro, che potete leggere sopra, lascia subito il lettore a bocca aperta. Sono le prime parole del diario personale di Felix Lane, un uomo che si è visto portare via il figlioletto da un pirata della strada. Felix, scrittore di libri gialli, non sa da dove cominciare ... ma sa che lo troverà. Su un diario personale, Felix spiega la sua ricerca dell'assassino di suo figlio e come intenderà ucciderlo. Ma la storia prendera una piega inaspettata.

Giudicato da sempre uno dei migliori gialli, La belva deve morire, è un libro scritto da Cecil Day-Lewis, poeta, che si concedeva queste fughe letterarie con lo pseudonimo di Nicholas Blake. Il suo nome sicuramente parlerà agli amanti della poesia ... ma parlerà sicuramente anche ai cinefili che lo collegheranno subito a Daniel Day-Lewis, suo figlio. Oltre al successo del libro non si può non ricordare la sua trasposizione cinematografica di Claude Chabrol, Que la bete meure.

L'opera di Nicholas Blake si divide essenzialmente in 2 parti, ed anche questa fu una novità per l'epoca. La prima il diario personale di Felix Lane è scritta come un diario che ci lascia con un punto sospeso, poi nella seconda parte la scrittura prende una piega esterna che spiega tutto quello che succede a Felix Lane e all'investigatore Strangeways.

La scrittura è molto scorrevole e il racconto ben strutturato ma al di là della classica trama gialla c'è una bellissima riflessione, cosciente, di come una persona vive la vendetta, e i sentimenti alle volte accechino la ragione. L'organizzazione della vendetta e tutte le sensazioni che ne scaturiscono creano un quadro che lascia lo stupore sul volto del lettore. La lucidità è l'arma peggiore per la coscienza.

Tutto gira intorno ad un diario ... ma può un diario essere l'ingrediente principale di un omicidio perfetto?

Voto: 7,5

Traduzione: Tracy Lord

Edizione: Polillo Editore

Anno: 2002

 
 
 

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