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Il Questionario di Louise: SIMONE COZZI

  • Immagine del redattore: manuelfigliolini
    manuelfigliolini
  • 25 giu 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Ha pubblicato il suo primo libro LA PACE INQUIETA (ed.Panda Edizioni), fa parte del Cochonnerie Labile Collettivo, cura un blog da anni "Le Cronache di Sigma - Piccole e grandi vicende quotidiane viste dalla posizione poco privilegiata di un puntino che annota.

L'autore che oggi incontra Louise è SIMONE COZZI.

L'autore che vorrebbe o avrebbe voluto conoscere?

Se parliamo di autori in generale, avrei voluto conoscere Leo Perutz e Paul Auster. Se ci riferiamo ad un giallista, sicuramente James Ellroy. Curioso peraltro che Leo Perutz, sia autore de Il marchese di Bolibar, e - grazie a questo libro - venne scoperto niente meno che da Jorge Borges che lo pubblicò in una catena di romanzi gialli.

Il primo libro giallo/noir che ha letto?

Il primo giallo che mi ricordi di aver letto é stato Il buio oltre la siepe di Harper Lee: mia madre era innamorata di Gregory Peck e aveva visto il film. Quindi comprò il libro e me lo regalò.

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Il libro giallo/noir che avrebbe voluto scrivere?

American Tabloid, di Ellroy: per la costruzione perfetta del racconto, l'ambiguità dei personaggi, malvagi e - a modo proprio - eroici, la complessità della struttura narrativa, la capacità di collocare storia e personaggi in un contesto storico - il periodo fra l'elezione e l'assassinio di JFK - preciso.

Nei romanzi meglio un detective donna o uomo?

Non mi definisco affatto maschilista, ma - se devo prendere a riferimento due donne del noir - non mi piacciono come sono delineati i personaggi di miss Marple e di Kay Scarpetta. Quindi direi meglio uomo. Nei miei romanzi, poi, essendoci sempre una componente autobiografica, sono "costretto" a creare protagonisti maschili.

Da dove trae ispirazione per i suoi libri?

Tutto colpisce e stimola la mia fantasia. Fatti di cronaca, racconti, luoghi che visito, persone che incontro. Ho scritto la pace inquieta nelle sere passate a Mandello del Lario, dove avevo una casa. Scrivevo di notte, dopo aver fatto lunghe passeggiate notturne, nella nebbia. incrociavo sconosciuti, leggevo le targhette dei campanelli, immaginavo scene lungo l'acqua nera. Alcuni personaggio sono miei ex colleghi. Assimilo, rimescolo, scrivo.

Macchina da scrivere o computer?

Computer. Assolutamente. Meno che mai la penna: fatico a tenerla in mano, ho una pessima calligrafia, sono lento nella scrittura e cancello moltissimo. Il foglio sarebbe un campo di battaglia! Mi chiedo spesso come abbia fatto a scrivere tutto quello che ha scritto senza l'uso del computer.

Dalla torre butterebbe Miss Marple o Sherlock Holmes?

E' un bel match. Adoro Conan Doyle, ma Sherlock é a tratti irritante.

Ebook o cartaceo?

Cartaceo, senza dubbio

Tre libri che ritiene fondamentali per lei?

Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde; Opinioni di un clown, di Heinrich Boll; Di notte sotto il ponte di pietra, di Leo Perutz.

Se il suo ultimo libro fosse un piatto quale sarebbe?

Mi piacerebbe che fosse una zuppa di pesce. Ricco, saporito, corposo.

Grazie a SIMONE COZZI ... e a presto con la recenzione del suo primo libro.

 
 
 

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