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"L'Intrattenimento" di Marco Leto - Anno 2001

  • Immagine del redattore: manuelfigliolini
    manuelfigliolini
  • 27 giu 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

Prima di passare al libro, vorrei aprire una piccola parentesi a riguardo della casa editrice: Fratelli Frilli editori. Sono una piccola realtà genovese specializzata in gialli ambientati principalmente in Liguria, ma pubblicano anche romanzi ambientati a Milano, di cui vi racconterò nei prossimi post.

"L'intrattenimento" di Leto è un romanzo noir ben scritto e che condensa il suo essere in una frase, che anche gli stessi editori hanno utilizzato come 2° di copertina: "Meglio essere un finto qualcuno che un reale nessuno".

Eh sì! Intorno a questa frase ruota tutto il libro. La storia di 2 giovani universitarie che vengono ingaggiate per intrattenere gli ospiti di una festa durante un week-end, ma la festa è destinata ad essere della stessa natura di un dossier che tutti cercano ma nessuno vede e sa cosa contenga.

C'è tutta la società dell'inizio secolo, intendo del 2000: la decadenza, l'arricchimento piccolo borghese, la voglia di fare soldi a tutti i costi, la mancanza di rispetto nel prossimo, ecc.

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Praticamente una foto molto macabra di un periodo evolutivo molto poco producente, dove 2 ragazze universitarie arrivano ad avvinghiarsi ad un mondo molto lontano dalla loro formazione. Una formazione intellettuale che non serve a molto, oserei dire oscurata dalla loro fisicità.

In questo week-end succede l'inimmaginabile, direi le peggio cose, ma la linea di fondo, quel sottile legame che porta tutti in questa villa, rimane sempre vivo a dispetto degli accadimenti.

C'è aridità di sentimenti in questo romanzo ma è la stessa aridità di una società legata all'apparenza e Leto la dipinge con il tratto pesante e freddo necessario per scandalizzare il lettore. I dialoghi, freddi anch'essi, sono la decorazione di personaggi al limite della decenza, disposti a tutto.

Marco Leto dipinge questa società con i giusti toni e senza apportare un giudizio di sorta, non vi è nessun personaggio che si discosta dall'andamento degli altri. Fino ad arrivare ad un epilogo degno di un noir ... che ti lasci riflettere sul decadimento moderno.

Voto: 7

Collana: I tascabili

Edizioni: Fratelli Frilli

Anno: 2001

 
 
 

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